In questo numero: ① Citazione del mese ② Volando Alto e, Basso ③ Il Monte Rinjani (Lombok) e la Storia di Tre Ragazzi ④ Tanti Buoni Motivi per Lavorare con LAT ⑤ Singapore, un Improbabile Centro Artistico ⑥ Sviluppo dell'infrastruttura Turistica in Indonesia ⑦ Costa Crociere sbarca in Malesia ⑧ Avventura in Veliero a Singapore
"La più grande difficoltà nella comunicazione è l'illusione che sia avvenuta."
George Bernard Shaw
Volando Alto e, Basso
È importante sottolineare il significativo progresso dell'industria dell'aviazione che nonostante le sfide economiche sta superando i picchi di passeggeri trasportati del 2019. Inoltre, è cruciale sottolineare l'urgente necessità di aumentare la produzione di carburante per l'aviazione sostenibile (SAF) per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell'aviazione civile. Mentre questi risultati ispirano entusiasmo e ottimismo ci ricordano anche quanto sia importante minimizzare l'impatto ambientale e sulla comunità.
Secondo l'Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA), la domanda di viaggi aerei ha raggiunto quasi il 99 per cento dei livelli del 2019, basandosi sui dati sulle prestazioni dei viaggi aerei di novembre 2023. Nel novembre 2023, il traffico totale è aumentato del 29,7 per cento rispetto a novembre 2022, portando il traffico globale al 99,1 per cento dei livelli di novembre 2019. Il traffico internazionale ha registrato un significativo aumento del 26,4 per cento rispetto a novembre 2022. La regione Asia-Pacifico ha guidato il cammino con una crescita straordinaria anno su anno del 63,8 per cento, mentre tutte le regioni hanno mostrato un miglioramento rispetto all'anno precedente. I RPK (ricavi per passeggero/chilometri) internazionali di novembre 2023 hanno raggiunto il 94,5 per cento dei livelli di novembre 2019.
Anche il traffico nazionale è aumentato, con un incremento del 34,8 per cento rispetto a novembre 2022. Nel complesso, il traffico nazionale di novembre 2023 ha superato il livello di novembre 2019 del 6,7 per cento. La Cina ha registrato una crescita particolarmente forte, con un notevole aumento del 272 per cento, un deciso recupero dalle restrizioni di viaggio legate al COVID. Per quanto riguarda i mercati internazionali dei passeggeri, le compagnie aeree dell'Asia-Pacifico hanno registrato il maggior aumento del traffico a novembre rispetto a novembre 2022, con un tasso di crescita del 63,8 per cento. Anche le compagnie aeree del Medio Oriente hanno registrato un notevole aumento del traffico, in aumento del 18,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022.
È inoltre importante notare che la Malesia continua a offrire alcune delle tariffe alberghiere più convenienti a livello globale, con camere d'albergo a cinque stelle al costo di soli 120 dollari USA. La Malesia sta ricevendo un basso afflusso di turisti rispetto ai livelli pre-pandemici e ai paesi limitrofi. Vi è un dibattito in corso sulle cause di questi poveri risultati e sulle difficolta` di gestione delle imprese private schiacciate tra scarsi ricavi, costi crescenti e aumento delle imposte sulle vendite. Siamo convinti che tutte le parti coinvolte, dalla compagnia aerea di bandiera all’ente per la promozione del turismo, alle autorità locali e al settore privato, debbano arrivare ad un oggettiva presa della realtà, delle proprie responsabilità ed unificare gli sforzi per affrontare le problematiche da tempo radicate e che ora risultano in una ardua ripresa post-COVID. Le cause vanno cercate nelle politiche inconsistenti e miopi degli ultimi venti anni, piuttosto che tra i puri fattori economici contingenti del momento. La mancanza di una visione a lungo termine coerente e credibile e di un monitoraggio del territorio, essenziali per la crescita e lo sviluppo sostenibili, è evidente.
È disarmante assistere a tali circostanze! La Malesia, con la sua ricchezza di bellezze naturali, siti storici, diversità di patrimonio culturale pan-asiatico e fantastica cucina merita ben di più di ciò che sta ricevendo oggi sia in termini di reputazione che di vantaggi economici.
Il monte Rinjani (Lombok) e la Storia di Tre Ragazzi
Sukri aveva la pelle liscia come la seta, leggermente scura.
Una massa di capelli nera ed incolta incorniciava il volto imberbe.
Aveva due grandi occhi scuri accovacciati sopra il naso piccolo ed affilato. Le labbra sottili nascondevano un sorriso di denti bianchissimi che provocato, si manifestava fresco come il mattino. Le piccole orecchie erano nascoste dal cespuglio della capigliatura, mentre il mento sporgeva lievemente con una fossetta appena accennata.
Di media statura aveva un fisico magro e forte con larghe spalle e arti proporzionati.
Le grosse mani e i piedi larghi tradivano una vita di fatiche all’aria aperta.
Sukri non indossava scarpe.
Sukri non indossava cappelli.
Sukri era un tutt’uno con la terra e il cielo.
I tre si diedero la mano e la portarono al petto mentre si scambiavano cortesi sorrisi nel cortile del losmen. Poche parole, l’invito a condividere la colazione.
- “Un furgoncino arriva a prenderci tra poco” disse Sukri
- “ah bene, per portarci all’inizio del sentiero?” chiese Gabriele nel suo stentato indonesiano
Sukri sorrise nell’udire il forestiero cimentarsi nella loro lingua, un sorriso di apprezzamento.
- “Prima andiamo al villaggio per fare le necessarie provviste e riempire le taniche d’acqua”
- “cosa dobbiamo prendere con noi?” Intervenne Aldo
- “solo magliette e calze di ricambio, delle buone scarpe per camminare, un maglione o giacca di pile, un cappello per il sole e due coperte che potete prendere qui al losmen, per coprirvi di notte.”
- “il Rinjani è freddo di notte e di giorno quando è nuvolo” aggiunse Sukri.
- “E per l’attrezzatura da campo, hai tutto tu?” chiese ancora Gabriele
- “si, tenda, materassini, stoviglie e lampade frontali”
Sorseggiavano tè, le frasi inframezzate da momentanei silenzi.
Gli sguardi, riservati ma interessati l’un dell’altro, volteggiavano tra loro discretamente, nascondendo solo in parte il desiderio di conoscersi e interpretarsi.
A Sukri non era ancora capitato di trovare una coppia di amici giovane e mista come Gabriele e Aldo, con cui poter comunicare nella sua lingua. Il poco inglese che conosceva lo stava imparando allora da autodidatta e con un livello di istruzione che gli consentiva appena di leggere e scrivere. Parlare la sua lingua lo rendeva diversamente sereno e fiducioso.
Il contatto con Aldo fu immediato essendo loro simili di età, lingua e cultura sebbene provenienti da isole ben distanti tra loro e da diversi gruppi etnici.
Gabriele il forestiero, bulè nell’idioma locale, aveva un’aria rassicurante, disponibile e cordiale.
Controllavano l’equipaggiamento che era giunto a bordo del furgoncino, mentre scendevano la strada sterrata verso il villaggio sottostante.
Anche se aveva ripetuto quei gesti e affrontato il Rinjani molte volte, Sukri provava un’inconsueta elettricità corrergli lungo la schiena e non riusciva a trattenersi dal rivolgere occhiate agli altri due i quali, con sorrisi di eccitazione e contentezza, ricambiavano felicemente.
Fu allora che Sukri mostrò una piccola busta di plastica con erba dall’ aspetto assai resinoso che quando aperta emise un intenso e pungente profumo.
Una presa passò rapidamente dalla busta alle cartine e fumarono mentre il furgoncino sobbalzava svogliatamente lungo la discesa.
Entrarono nello spaccio del villaggio ridendo.
Presero a salire lungo la prima parte del sentiero che ascendeva dolcemente, senza forti pendenze.
Salivano ed entravano contemporaneamente in uno spazio verde di foresta secondaria su cui aleggiava una cappa bianca di fittissima nebbia, incapsulati in un silenzio sempre più ovattato.
Stavano attraversando un Acheronte etereo, uno strato al disopra del quale si sarebbero lasciati dietro uomini, obblighi, convenzioni, credenze, capre e parenti entrando nel sogno tangibile della loro esistenza non più in funzione di qualcuno o qualcosa ma di loro stessi. Lo zio si era più di una volta approfittato di quel tenero fanciullo, lì sopra tra le rocce solitarie. Avvenimenti che Sukri non comprese mai bene e che gli offuscarono la già appannata comprensione dei silenzi e obbedienze che avvolgevano e occupavano la sua adolescenza. Ci fu del dolore fisico, ma non fu quello che penetrante e appuntito gli rimase dentro a lungo.
I macachi li guardavano lanciando urla inaspettate, lacerando quel silenzio cotonato.
Salivano, e il sentiero si stringeva sempre più sino a divenire a tratti appena accennato. E mentre salivano, la vegetazione prese gradualmente a diradarsi e le nubi a dissolversi rivelando un paesaggio alpino tropicale a cui appesi rimanevano enormi batuffoli di nubi che appoggiavano su di loro umidità senza scaricare pioggia.
La marcia era lunga ma non avvertivano il trascorrere delle ore e neanche la fatica.
Si fermavano spesso a contemplare il panorama intorno, sotto e sopra di loro, senza scambiare parole ma solo sguardi di naturale intendimento. Sentivano la loro mutua presenza come se fossero tre fratelli cresciuti insieme. Annichiliti dallo spettacolo che li circondava erano abbracciati e compressi tra loro dall’assenza di parole e dalla contentezza del momento.
Venne la notte a spengere il giorno con un buio scuro che presto fu invaso dal chiarore diffuso della luna. Si accamparono in un pianoro che liberarono dal pietrame prima di montare la tenda che rimase inutilizzata. Dopo aver cenato con del riso cucinato sul fuoco di legna raccolta lì intorno e accompagnato da semplici pietanze di pollo e verdure, bevvero tè e fumarono desiderosi di rimanere avvolti solo dalle loro coperte e da loro stessi, protetti da quel cielo e ambiente che pericolosi non potevano essere.
Sukri raccontò di quando salì la prima volta su quel monte ancora bambino, ricordando la fatica del camminare sotto il peso di una grande tanica d’acqua che il padre gli aveva montato sul basto rigido. Ricordò il dolore e bruciore dell’attrito delle cinte del basto sulla pelle del suo fondo schiena, pelle morbida di bambino. Ora era dura quella stessa pelle, di numerose salite che avevano indurito anche i suoi arti e in parte il suo cuore.
Raccontò che aveva imparato molto circa l’arte della coltivazione della ganja e di come fosse rischioso portare le capre al pascolo e allo stesso tempo accudire le coltivazioni. Le capre erano golosissime di quell’erba creando danni ingenti, rendendosi poi incontrollabili. Il padre e lo zio lo sapevano bene.
Ma dello zio non raccontò nulla.
Vi era un velo di riservata precauzione che voleva ma non sapeva come sollevare. Per far volare via tutto ciò che scuro e abrasivo giaceva dentro di lui; per lasciare che si dissolvesse in quella liscia e sorridente naturalezza ed armonia che quei due ragazzi gli infondevano. Che non aveva mai provato in maniera simile se non forse quando solo saliva con le capre nell’aria sottile della montagna. Quelle capre a cui lui parlava e che ascoltavano senza interrompere o imporre nulla, di cui lui non aveva mai abusato e che per riconoscenza non gli avevano mai mangiato le piante d’erba.
Gabriele si sedette accanto a Sukri, gli passò un braccio sopra le spalle e gentilmente stringendolo a sé gli premette fuori quel peso che prese a soffiare da dentro e ad uscire attraverso le labbra inarcate ad o, come cerchi di fumo intenso che una volta fuori si dissolsero nell’aria.
Sukri si strinse a sua volta al petto di Gabriele, un sorriso di denti bianchi a cancellare la malinconia e celebrare la leggerezza trovata mentre Aldo osservava la scena fumando, liberando cerchi dalla bocca.
La tenda rimase lì di lato, cupola di inutile tempio di culto tecno modernista, mentre i tre, sdraiati tra le coperte e tra di loro, si assopirono sotto la volta di stelle che riapparvero roteando sotto le palpebre chiuse.
Intorpiditi e con le membra anchilosate dalla marcia del giorno precedente si alzarono il mattino seguente in un’alba di luci inclinate e rifratte dalle foschie galleggianti.
Ripresero il cammino sino a raggiungere il bordo del grande cratere e si affacciarono sul lago che lo occupava. S’immersero nell’acqua fredda che in pochi minuti ritemprò i loro corpi nudi liberandoli da fatica e sudore.
Rimasero in quel luogo a lungo giocando nell’acqua e distendendosi sulla sabbia vulcanica lasciando che ogni scoria trasudata dalla pelle si essiccasse al sole. Si sentivano purificati e Sukri avvertì la contemporanea intensità e leggerezza di quei momenti, una sensazione che non aveva mai precedentemente provato.
Non desiderava fermare il tempo né farlo scorrere. Avvertiva come tutto semplicemente fosse lì in quell’attimo e improvvisamente non provò più alcun rammarico né malinconia.
Sukri si sentiva tutt’uno con il cielo e con la terra.
Gabriele e Aldo ne richiamarono l’attenzione con un enorme balut, necessario, affermarono, per poter riprendere il lungo cammino verso l’altra sponda.
Lentamente si mossero verso il lato opposto del cratere. Camminavano intorno al lago su un terreno sconnesso spesso fermandosi a contemplare quel paesaggio d’immaginaria astrazione.
A Sukri, che aveva percorso quel tragitto diverse volte, in quel giorno appariva tutto come una sorprendente novità, inaspettata e dai contorni surreali. Sapeva che le pietre e le piante e la roccia vulcanica e il lago erano sempre le stesse. Erano le circostanze che, profondamente diverse dal solito, avevano alterato la gradazione delle lenti attraverso le quali guardava; vedeva ora le tracce di malinconica speranza per qualcosa d’ignoto, scaturite da un trascorso d’incomprensibile pena, sfocare in quel punto e in quei momenti leggiadri, libero dal ieri e dal domani, dalle costrizioni che non procuravano soluzioni.
E quel grande monte che lo aveva accolto sin da quando era un bimbo rivelarsi come mai prima sotto le sembianze di una figura protettiva, un uomo vestito di scuro, calmo e impassibile ad osservare tra pieghe e negli angoli di una intimità inutilmente malcelata.
Non vi era nessun altro in quel luogo se non loro tre. E la percezione di quella presenza sovrastante.
Dalla riva del lago il sentiero prese a salire seguendo ripidi tornanti che sempre più stretti portarono a una piccola spianata dove, Sukri l’informò, avrebbero trascorso la notte prima di andare in cima.
Le luci della sera calavano ad occidente mentre la stanchezza euforica s’impadroniva dei tre.
Erano provati dalla lunga camminata, dai bagni nell’acqua fredda del lago, dal sole.
Erano pieni di quelle immagini di natura allo stesso tempo rigogliosa, dura, aspra e luminosa.
Erano euforici della loro stessa compagnia, e del loro stato d’animo che in quel luogo e momenti li rendeva così simili sebbene voluti così diversi e distanti dai reciproci eventi.
Lì non vi era spazio ne divario tra loro, la lingua dei suoni e dei gesti ad unirli in una composizione corporea armonica leggera, immersi in una dimensione cosmica in cui i flussi correvano liberamente, privi di ostacoli.
Non fecero nulla se non accumulare la legna raccolta lungo la via per accendere il fuoco su cui cucinare e scaldarsi. La tenda rimase nella borsa di tela tubolare.
Prepararono la cena e mangiarono in silenzio.
La notte li guardava.
Il monte li guardava.
L’uomo in scuro li guardava.
Loro vedevano sé stessi e il mondo.
Loro sentivano il flusso trasportarli correndo tra di loro.
Sorseggiavano tè nero e fumavano.
Il caldo della bevanda e il torpore indotto dal fumo amalgamavano i loro sentimenti e sensazioni in una leggiadria sospesa su di loro come un manto protettivo sotto al quale si strinsero ancora una volta intrecciati alla terra, al cielo e tra di loro, dissipandosi nella notte.
Si alzarono molto presto. Prima dell’alba.
Con un paio di ore di cammino avrebbero raggiunto la cima del monte, e da lì in una volata nello stesso giorno, sarebbero rientrati alla base di partenza.
Seduto di fronte al fuoco preparando del caffè caldo Gabriele pensò a quante volte avesse già salito cime alpine partendo nella notte con le lampade frontali, la testa bassa, lo sguardo sui piedi che avanzavano a passi ritmati su ghiacciai bui e scricchiolanti!
In assenza di ghiacci, nella luminosità di quell’ ambiente lunare fu colto da un distinto dejà vu.
Le diversità` ambientali non mutavano le sensazioni ed emozioni che provava identiche in entrambi i luoghi. Avvertiva tra loro un naturale legame privo di impacci e contraddizioni.
Gabriele sempre più avvertiva la necessità di immergersi in esse a prescindere dalle apparenti incongruenze delle condizioni e dimensioni che, trasportandolo, attraversava.
In quel luogo, in quel momento in quel punto fugace di stazionamento, la sua mente era immersa in tali considerazioni mentre sorseggiava del caffè preparandosi all’ultimo balzo verso la vetta.
Raggiusero la cima alle prime luci dell’alba.
Oltre la vastità delle terre ed acque sotto di loro, Gabriele vide quello stesso orizzonte curvo del sole di mezzanotte in Groenlandia. Il sole sorgeva dal buio della notte e saliva tondo e gagliardo di fuoco indicando chiaramente una direzione da seguire, il proseguimento del cammino che Gabriele aveva intrapreso.
Seguendolo sentiva avrebbe ritrovato il punto di partenza.
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IL CANTASTORIE
Singapore, un Improbabile Centro Artistico
Marina Bay Sands è un lussuoso hotel a tre torri dove i clienti vengono per il casinò, i cocktail o la piscina a sfioro, e ora anche per vedere mostre reminiscenti di camere funerarie e di "l'ignoto esoterico della Malesia". Singapore ospita la seconda edizione di Art SG, la più grande fiera d'arte del Sud-Est asiatico. Artisti dalla Thailandia a Taiwan si esibiscono e vendono le loro opere. Singapore - pulita e sotto stretto controllo governativo - è un improbabile centro creativo. Appropriatamente, una banca sta sponsorizzando il jamboree. Ciò che Singapore offre è stabilità al contrario di Hong Kong la quale, da lungo tempo centro mondiale di arte, e` soggetta a tumulto politico e censura rampante da parte del governo cinese. Collezionisti facoltosi da tutta l' Asia si stanno trasferendo a Singapore, che è considerata un territorio neutrale. La più grande attrazione dell'isola è la sua funzione di centro gravitazionale del sud est asiatico, popolato da 675 milioni di persone.
IN EVIDENZA
Sviluppo dell'infrastruttura Turistica in Indonesia
Nonostante gli arrivi internazionali in Indonesia nel novembre 2023 abbiano superato i 10,4 milioni - superando l'obiettivo di 8,5 milioni - gli investimenti nel turismo in Indonesia non sono ancora all'altezza delle aspettative e rimangono dominati dagli investimenti privati. Molto meno è investito in infrastrutture adeguate e pianificazione urbanistica, come manifesto a Bali. Speriamo, senza buona ragione, che le autorità adottino un approccio sostenibile e a lungo termine.
Costa Crociere Sbarca in Malesia
Costa Cruises, insieme all'operatore crocieristico Hwajing Travel & Tours (Hwajing), ha istituito il suo primo porto di crociera internazionale a Port Klang, in Malesia. La decisione strategica di ancorare la Costa Serena a Port Klang si allinea all'impegno di Hwajing nell'esplorare nuovi mercati.
Avventura in Veliero a Singapore
Go City e Tall Ship Adventures offrono pacchetti esclusivi per una Cena al Tramonto a bordo della Royal Albatross. La cena si svolge in ambiente elegante mentre il veliero veleggia sullo sfondo di na vista 360 su Singapore.
Tutta la nostra offerta per viaggiatori individuali e di gruppo, nonché per il mercato MICE, è basata su un programma di contributo climatico. Ciò significa che una parte delle emissioni di gas serra che verranno generate viene compensata da progetti in collaborazione con Climate Partner, uno dei principali fornitori di soluzioni per la protezione del clima per le aziende.
Le emissioni prodotte vengono compensate sostenendo un progetto di energia geotermica certificato da terzi a Darajat, Java (Indonesia). Il progetto aiuta a soddisfare la crescente domanda di elettricità in Indonesia. Aumentando la quota di energia rinnovabile, si riduce la dipendenza dall'elettricità prodotta da combustibili fossili e si risparmia circa 705.390 tonnellate di emissioni di CO2 all'anno.
Da oltre trent'anni, Lotus Asia Tours fornisce servizi e assistenza ai viaggiatori di tutto il mondo, specializzandosi nella progettazione e realizzazione di eventi aziendali, attività, tour incentive e viaggi motivazionali, mirati ai mercati FIT, GIT e MICE, in Indonesia, Malesia, Singapore, e Indocina. Il gruppo gestisce anche quattro boutique hotel in Indonesia, a Lombok, Bali, Sulawesi e Papua.
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